06 Lug Abitare il ritorno. Echi e visioni di donne, uomini e oggetti
Foto di Giuseppe Galante
Giovedì 14 luglio, ore 18:45
Nuovo Teatro Ateneo, Sapienza Università di Roma
Piazzale Aldo Moro n°5
In seguito all’ottenimento del primo posto nella graduatoria del Primo Bando CIVIS Open Lab/ Civic engagement – Festival Teatrale “Teatro delle Migrazioni” della Sapienza Università di Roma, Asinitas porta nuovamente in scena Abitare il ritorno. Echi e visioni di donne, uomini e oggetti esito del laboratorio di teatro comunitario condotto nel 2021 da Fabiana Iacozzilli in collaborazione con Antonia D’Amore e Luca Lotano. Presentato lo scorso anno nel mese di luglio presso il Teatro India e poi ad ottobre durante la MigrArt Lab Conference, Abitare il ritorno è stato messo in scena anche nell’edizione 2021 del Santarcangelo Festival.
Al laboratorio e alla messa in scena finale hanno partecipato le studentesse e gli studenti delle scuole di italiano di Asinitas, in un gruppo misto composto da italiani e stranieri.
La memoria, le origini, le radici, la carta e la domanda da dove vengo? sono al centro del lavoro che Fabiana Iacozzilli ha portato avanti insieme ai partecipanti. Le risposte sono molteplici: io vengo da un nome, da una casa, da un’altra persona, da una nonna, da una madre o da un padre, da una trottola, da una fotografia, da un fantasma, da una cena di famiglia, da un gigante, dal canto della notte. Il linguaggio scenico che veicola la materia artistica è il teatro di figura: il lavoro parla attraverso gli oggetti e i puppets che sono stati realizzati dagli stessi performers utilizzando la carta, il cartone e le proprie risposte.
Il progetto nasce dall’esigenza di mettere al centro del processo artistico le origini alla ricerca di un senso. Nasce dal bisogno di andare a cercare qualcosa nel passato, forse un compito che ci è stato tramandato da qualcuno che ci ha preceduto, nasce dalla volontà di far riemergere un ricordo, magari quello di un sogno o di un momento indelebile nelle nostre memorie, un momento o un incontro che ha cambiato per sempre il corso delle nostre esistenze.
Il tessuto drammaturgico e le diverse atmosfere dello spettacolo sono state costruite sulla base delle biografie condivise dagli stessi partecipanti, partendo dall’esplorazione di testi come La strada di Swann di Marcel Proust, Gli atti senza parole e Da un’opera abbandonata di Samuel Beckett, Le botteghe color cannella di Bruno Schultz.
Giovedì 14 luglio, ore 18:45, Nuovo Teatro Ateneo
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Esito di laboratorio a cura di Fabiana Iacozzilli / collaborazione artistica Asinitas APS, Antonia D’Amore, Luca Lòtano/ assistente alla regia Nour Zarafi/ con Anna Capuani, Chiara Cecchini, Maurizia Di Stefano, Yasmila Gboullou, Happy Ikuesan, Ilaria Iuozzo, Ali Jubran, Zara Kian, Coeurcia Ayissou Laini, Mimie Asumani Laini, Piero Lanzellotti, Federica Mezza, Aloyce Paiyana, Jack Spittle, Rasheed Sule, Mahamadou Kara Traore, Nour Zarafi / vocal trainer e puppets maker Antonia D’Amore / disegno luci Francesca Zerilli / musiche e suoni Matteo Portelli / tutor Luca Lòtano, Federica Mezza, Giorgio Sena / organizzazione Cecilia Bartoli / produzione Asinitas e Alta Mane Italia.
Ph. Mohammed Reza e Umberto Tati