Nel romanzo Picnic sul ciglio della strada i fratelli Strugackij immaginarono una zona invalicabile e ad alto rischio nel cuore di una cittadina dell’est sovietico. La Zona è stata generata da uno stazionamento alieno sul pianeta terrestre. Allontanandosi dalla Terra le creature non-umane hanno lasciato un arsenale di straordinarie tecnologie e oggetti misteriosi, abbandonati come i resti di un picnic. La Zona è un luogo sconosciuto che curva la linearità del tempo e dello spazio, e servono guide esperte per inoltrarsi tra le rovine paludose e i capannoni industriali in disuso. A partire dall’immagine della Zona, il cineasta russo Tarkóvskij scrisse la sceneggiatura del suo celebre film Stalker. Al centro di un complesso labirinto di trappole posizionò la Stanza dei desideri, uno spazio onirico fatto di dune e vapori, in cui si realizzano i desideri profondi di chiunque abbia il coraggio di entrarvi.
Cosa c’è nella stanza dei desideri?
Come ci si orienta in un luogo sconosciuto?
Quali pratiche mi permettono di perdermi?
Per quattro mesi DOM- ha curato un laboratorio di ricerca con un gruppo misto per età, provenienza, esperienze pregresse, tra cui gli studenti e le studentesse della scuola di italiano di Asinitas, immergendosi in queste domande e condividendo un’infrastruttura relazionale, un set en plein air dove immaginare picnic per il mondo che nasce. Il pubblico è invitato ad attraversare questo spazio, a distendersi, mangiare e riposarsi. Ad abitare una mappa di percorsi in cui condividere storie, socializzare pratiche e saperi, attivare le nostre straordinarie tecnologie. Opporre alle passioni tristi del presente, i nostri corpi desideranti.