GRAZIE AL FINANZIAMENTO DELL’OTTO PER MILLE DELLA CHIESA VALDESE, Asinitas e Speha Fresia presentano
Corso di qualifica per Mediatori Interculturali rivolto a 13 persone italiane e straniere
Profilo professionale
Il Mediatore Interculturale è un operatore sociale qualificato che svolge un’attività di mediazione tra cittadini immigrati e la società locale, promuovendo, sostenendo e accompagnando entrambe le parti:
- nella rimozione delle barriere culturali e linguistiche;
- nella promozione sul territorio della cultura di accoglienza e dell’integrazione socio-economica;
- nella conoscenza e nella pratica dei diritti e dei doveri vigenti in Italia, in particolare nell’accesso e nella fruizione dei servizi pubblici e privati.
Il Mediatore Interculturale collabora con organismi ed istituzioni, pubblici e privati, nel processo di adeguamento delle prestazioni offerte all’utenza immigrata ed opera in tutte le situazioni di difficoltà comunicative e/o di comprensione tra persone di culture diverse, al fine di dissipare i malintesi o i potenziali conflitti dovuti ad un diverso sistema di codici e valori culturali. Il Mediatore interculturale è solitamente un immigrato o comunque una persona che, per esperienze di migrazione o di prolungata residenza all’estero, conosce i codici linguistici e culturali della popolazione migrante di riferimento.
Sbocchi occupazionali
Il Mediatore Interculturale opera in diversi ambiti di intervento:
- socio sanitario (ufficio stranieri delle ASL, reparti ospedalieri, pronto soccorso, consultori, uffici territoriali della ASL, servizi sociali, comunità presenti sul territorio);
- servizi di cittadinanza (uffici comunali quali uffici anagrafe, sindacati, questure etc.);
- scolastico educativo (istituzioni scolastiche e formative di ogni ordine e grado, Università, centri socio-educativi per minori, comunità per minori);
- giudiziario civile e penale (tribunali, istituti di pena);
- servizi per l’impiego – formazione e lavoro (enti di formazione professionale, centri per l’impiego, job center).
Il Mediatore Interculturale svolge attività di front-office in modo strutturato e continuativo in servizi erogati principalmente a cittadini immigrati da organizzazioni del terzo settore o da enti pubblici ovvero in modo occasionale e su richieste di intervento specifico, in convenzione con enti del privato sociale, negli ambiti specifici di intervento.
Riconoscimenti
Al termine del percorso formativo e successivamente al superamento dell’esame finale verrà rilasciato l’attestato di qualifica di Mediatore Interculturale (D.G.R. Lazio n. 321 del 2008) valido a tutti gli effetti e in tutti i paesi dell’Unione Europea secondo la normativa vigente.
Requisiti di accesso
- Età minima 18 anni;
- Diploma di scuola superiore (*vedi più avanti servizio per i crediti di ammissione);
- Buona conoscenza di una lingua a scelta tra: inglese, francese, spagnolo, altra lingua di un Paese extracomunitario;
Per i cittadini stranieri:
- possesso del permesso di soggiorno o carta di soggiorno ed essere regolarmente soggiornanti nel Lazio e comunque per tutto il periodo di frequenza del corso
- buona conoscenza della lingua italiana (livello minimo A2/B1)
Modalità di selezione
Il corso è gratuito per gli allievi.
È possibile richiedere il colloquio di selezione e verifica dei prerequisiti, telefonando al numero 349 6458 286 e/o inviando una e-mail con LETTERA DI PRESENTAZIONE E CV all’indirizzo formazione@asinitas.org
Le selezioni avverranno entro il mese di luglio 2019.
*Per facilitare ed ampliare le possibilità di accesso dei migranti al percorso formativo si prevede di attivare un servizio preliminare di messa in trasparenza e validazione delle competenze pregresse dei richiedenti al fine di riconoscere, ove necessario, dei crediti di ammissione a coloro che pur avendo le capacità e i requisiti di conoscenza richiesti non siano in possesso del titolo di studio formale previsto (diploma di scuola secondaria superiore) o lo abbiano conseguito nel loro paese di provenienza e non venga riconosciuto nel nostro paese.
Durata
Il Corso ha una durata complessiva di 450 ore, di cui: 260 ore di aula e 190 di tirocinio. Il corso impegna per un periodo di oltre 5 mesi, da ottobre 2019 a marzo 2020.
La parte di aula avrà una cadenza di due o tre volte a settimana, presumibilmente per sei o sette ore al giorno. (Calendario in via di definizione)
Il corso prevede un tirocinio di 190 ore che verrà attivato tenendo conto delle aspirazioni e competenze acquisite dai singoli partecipanti attraverso colloqui individuali finalizzati al matching con le imprese, gli enti istituzionali e non presenti sui territori.
Il tirocinio potrà svolgersi sia in concomitanza con l’aula che successivamente.
Competenze da acquisire nel corso
Il Mediatore Interculturale conosce:
Tecniche di base della comunicazione e gestione dei colloqui; Psicologia del se e psicologia relazionale; Elementi culturali ed antropologici; Conoscenza approfondita della lingua italiana parlata e scritta; Tecniche di comunicazione verbale e non verbale; Fenomeni e dinamiche storiche dei processi migratori; Elementi di geografia umana e delle popolazioni; Caratteristiche della presenza di immigrati nel territorio di riferimento; Tecniche di progettazione di un intervento; Elementi di storia delle religioni; Organizzazione e funzionamento di servizi di pubblica utilità in Italia, modelli e strutture; La legislazione sull’immigrazione: principi legislativi del diritto internazionale comunitario e nazionale sulla tutela dei diritti umani; Elementi della Costituzione italiana; Elementi di Diritto del Lavoro e di Sicurezza Sociale; Elementi di Storia contemporanea europea e italiana; Elementi di Letteratura italiana, europea e mondiale; Tecniche di mediazione linguistica e culturale; Tecniche di strumenti di base di gestione delle relazioni culturali; Elementi di base di sociologia ed antropologia culturale; Principi fondamenta di pedagogia interculturale e psicologia dell’immigrazione; Elementi di informatica.
Capacità e abilità operative
Le capacità e abilità del mediatore sono definite all’interno delle 4 Unità di Competenza in cui si articola il Profilo professionale:
1) Intermediazione linguistico culturale:
Comprendere ed interpretare il linguaggio e significati della comunicazione in lingua straniera; Ascoltare ed entrare in comunicazione con l’altro; Decodificare e trasmettere alle parti coinvolte nel processo di comunicazione codici di comunicazione verbale e non; Fornire elementi di comprensione delle modalità comunicative e di relazione delle diverse culture; Individuare gli ostacoli che impediscono una efficace relazione comunicativa.
2) Analisi dei bisogni e risorse del beneficiario della mediazione:
Interpretare esigenze e bisogni dell’immigrato relativamente relativamente allo specifico percorso e progetto migratorio; Identificare e distinguere eventuali disagi dovuti alla dimensione vissuta di migrante, alla scarsa padronanza linguistica, ecc…; Riconoscere caratteristiche culturali, personali e professionali dell’immigrato quali risorse da valorizzare nei diversi contesti di riferimento; Tradurre bisogni e risorse proprie dell’individuo nei programmi di intervento.
3) Orientamento relazione utente immigrati/servizi:
Trasferire all’immigrato elementi conoscitivi della realtà storico-culturale e sociale dell’Italia e dell’Europa; Esplicitare modelli e regole dei servizi di pubblica utilità pubblici e privati; Rendere consapevole l’immigrato dei propri diritti e doveri rispetto al contesto sociale di riferimento; Trasmettere all’operatore dei servizi elementi di conoscenza della cultura di cui l’immigrato è portatore.
4) Mediazione culturale:
Interpretare i codici culturali dei soggetti coinvolti nella relazione comunicativa; Facilitare lo scambio fra le diverse parti al fine di prevenire l’insorgere di incomprensioni e conflitti; Promuovere e valorizzare occasioni di incontro tra culture diverse; Sostenere il contesto organizzativo in processi di adeguamento dei servizi.