Nel mese di ottobre 2020 l’associazione Asinitas ha presentato lo spettacolo teatrale Maison de dieu, frutto del laboratorio di teatro comunitario L’ombra che ride, condotto dal regista Antonio Viganò.
Maison de Dieu è stato l’esito di un anno di laboratorio un po’ in presenza un po’ in remoto con un gruppo misto di rifugiati e richiedenti asilo della scuola di italiano di Asinitas, studenti universitari, attori e amanti del teatro che si sono confrontati con la bellezza e il rischio del fare poetico, dell’incontro con l’altro.
La casa di Dio è il luogo in cui il nostro IO finalmente s’ infrange in mille pezzi, in mille riverberi e una volta a terra sbatte la coda dibattendosi tra piccolezze e manie. La casa di Dio è il luogo della variabilità umana, il luogo dove non c’è compassione, non c’è pietà, ma piovono gli angeli, quelli con l’impossibile e invisibile compito di riportare un ordine nel caos. La casa di Dio è anche la torre spezzata da cui sgorga l’abbondanza, la ricchezza, la fecondità e da dove ricomincia a svolgersi il mistero.
Il laboratorio di teatro si è fatto costruzione immateriale, tempio, si è reso convivenza, famiglia temporanea, contemplazione del mistero di un feto in arrivo, dell’altro da noi, dei corpi che si svelano nel gioco, nella danza, della nudità umana che è sempre insieme deformità e bellezza.
Nel tempo in cui ci siamo sentiti accomunati da un male invisibile e concretissimo, abbiamo celebrato insieme il rito che più ci restituisce il senso di essere una comunità di destino.
Rassegna stampa
Vincenzo Lombardo, Maison de Dieu: intervista a Cecilia Bartoli e al regista Viganò, Più Culture, clicca qui
Tavola Rotonda To care to play – La qualità delle relazioni tra teatro e cura, clicca qui