SABABU – La porta che apre altre porte 3

Percorsi di integrazione sociolinguistica e inclusione lavorativa per rifugiati, donne e madri migranti nel distretto RM2
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Il progetto SABABU - La porta che apre altre porte prende vita nel distretto sanitario RM2, il più grande e popolato della capitale e con il maggior numero di stranieri residenti, abitato da persone socialmente fragili ed economicamente svantaggiate.

La fascia più vulnerabile è rappresentata dalle donne per lo più bengalesi che abitano nel quartiere di Torpignattara: arrivate in Italia giovanissime in seguito a matrimoni combinati, e avendo come unico punto di riferimento il marito vivono una forte condizione di solitudine e isolamento domestico. Le gravidanze susseguenti ne impediscono spesso l’inserimento sociale, la frequenza di corsi di lingua e di formazione e l’integrazione lavorativa.

Agli stranieri residenti si aggiungono rifugiati e richiedenti asilo che vivono nei centri d'accoglienza di Roma e provincia.  Per la maggior parte sono giovani uomini tra i 20 e i 30anni provenienti per lo più dall’Africa centro-occidentale, ma il numero delle donne continua ad aumentare velocemente e con loro cresce anche il numero di bambini e quindi di famiglie con un genitore solo estremamente fragili.

Le donne residenti e le donne dei centri d'accoglienza condividono le difficoltà di contatto con la società italiana, di acquisizione della lingua e di orientamento nello spazio cittadino, di analfabetismo digitale e difficoltà a focalizzare il modo in cui le proprie competenze di base, acquisite nel paese d’origine possano essere spese nel nuovo mercato del lavoro.

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Le attività

Percorso di inclusione sociolinguistica per rifugiati e richiedenti asilo

Oltre a essere un corso di italiano, sarà un percorso di espressione di sé e di conoscenza della città e di creazione di rete con persone e istituzioni propedeutica alla partecipazione attiva alla comunità territoriale e all’integrazione sociolavorativa. La classe aperta alla partecipazione volontaria di privati cittadini e rappresentanti di associazioni e istituzioni del territorio affronterà tematiche ogni volta riflettenti un determinato aspetto della vita nella comunità.

Percorso di inclusione sociolinguistica per donne migranti

Lo stesso impianto metodologico e socio-performativo sarà applicato alla classe dedicata alle donne, ma diversi saranno i punti di interesse tematici, tenendo conto degli aspetti specifici delle culture di provenienza delle studentesse, che riservano spazi dedicati al mondo al femminile.

Entrambi i percorsi introdurranno nella seconda parte la microlingua del lavoro e svilupperanno la programmazione didattica e di inclusione sociale seguendo le sollecitazioni degli operatori e tutor incaricati dei percorsi di orientamento e (re)inserimento al lavoro.

Nido interculturale per mamme migranti

Questo servizio si rivela fondamentale per consentire la partecipazione a tutti i percorsi previsti dal progetto e infine l’occupabilità delle mamme. Sarà aperto in concomitanza con le lezioni e le attività laboratoriali e di orientamento.

SPOT - Spazio protetto di orientamento e tutoraggio sociale legale e sanitario

Lo spazio sarà dedicato alla raccolta di domande e richieste individuali, indirizzamento e accompagnamento a servizi, anche digitali e a distanza, informazioni sul territorio ma anche all’ascolto più approfondito delle singole esigenze e aspirazioni, e al supporto nella (ri)formulazione di un progetto di vita, realizzazione personale ed economica.

Ricostruzione del progetto di vita attraverso l’orientamento e accompagnamento alla formazione e al lavoro nelle mutate condizioni sociali.

Laboratorio autobiografico “Mamma RiEsce!”

Il laboratorio si rivolge alle donne con figli in età 0-3, che hanno partorito prima, durante o a fine pandemia, per aiutarle a valorizzare le competenze trasversali acquisite con la maternità, ristrutturare il proprio percorso di vita formativo e lavorativo.

Percorso accreditato di orientamento al lavoro e ricostruzione delle competenze

A seguito dell’orientamento, gli utenti potranno inserirsi nel gruppo di ricerca attiva del lavoro con il supporto degli orientatori, dei tutor e dei mediatori interculturali per avviare i percorsi di Assessment center; accedere a corsi di formazione professionale qualificata secondo le proprie competenze e attivare percorsi di tirocinio sostenuti attraverso le borse lavoro presso le aziende della rete
territoriale di prossimità costruita nelle annualità precedenti.

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