12 Feb Burattini & Marionette
Il Progetto
Un teatrino di legno e le sue marionette costruite a mano, un copione scritto al fronte in Albania durante la seconda guerra mondiale sono oggetti troppo preziosi per essere abbandonati nella soffitta di casa.
E’ per questo che un gruppo di educatori ha deciso di trasformarsi in cantastorie e di rimettere in scena la famosa fiaba di Aladino e la lampada magica.
Lo spettacolo vede in scena marionette e burattini, i dialoghi sono in rima e ci sono delle parti cantate: una voce narrante accompagna lo sviluppo della storia e i cambi delle scene.
Oltre ad avere finalità ludiche il progetto permette di riscoprire il nostro passato e creare così la “nostra” storia ed avvicinarsi ad un particolare genere di teatro, il teatro di figura, tramite la conoscenza diretta di marionette e burattini e del loro uso.
Qualche giorno prima dello spettacolo gli operatori del progetto consegneranno agli insegnanti una lettera “scritta dalle marionette” e indirizzata ai bambini: leggendola in classe si avrà così la possibilità di introdurre la storia di questo teatro e di prepararli all’evento.
Note tecniche
Per allestire lo spettacolo abbiamo bisogno di:
– un ambiente che si possa dividere in due parti, per ricavare uno spazio di circa 3,5 x 3,5 metri per la postazione del teatro (tendaggi laterali, oggetti, spazio di manovra) e uno spazio per gli spettatori;
– alcuni banchi o tavoli per sopraelevare il teatro;
– l’uso della corrente elettrica.
Lo spettacolo dura circa un’ora.
Per l’allestimento dello spazio abbiamo bisogno di circa un’ora e mezza prima dello spettacolo. Per lo smontaggio calcoliamo 30 minuti circa. è prevista la presenza di 5 o 6 operatori.
Per info e prenotazioni: contatti@asinitas.org – 3208118835
Storia del teatro di marionette e dello spettacolo Aladino e la lampada magica
La storia di questo teatro inizia negli anni ‘30: Mima, Magda, Renata e Sandra, quattro sorelle veneziane con la passione per le marionette, facevano spettacoli per amici e conoscenti. Le marionette allora in commercio avevano le sembianze dei personaggi della commedia dell’arte, ma con un cambio di costume e le scene giuste potevano rappresentare qualsiasi storia. Il marito di Mima costruì per loro un teatro di legno con le luci, quello che usiamo ancora adesso.
Con la seconda guerra mondiale inizia la storia del copione dello spettacolo Aladino e la lampada magica. Renata si era appena sposata con Giuseppe, detto Bepi, che fu mandato come ufficiale medico in Albania. Bepi, che aveva una vena poetica, nei momenti liberi cominciò a scrivere questo copione: tutte le parti erano in rima e spesso cantate con la musica di canzoni dell’epoca e nuove parole. Scriveva sui fogli del suo ricettario e un po’ alla volta li spediva a casa.
Ma i superiori si insospettirono di questa attività: pensavano ad un linguaggio cifrato o comunque ad un atteggiamento disfattista perché alcune della canzoni inserite erano contro il regime. Così lo allontanarono, rimandandolo in Italia. Bene o male il copione venne scritto e la fiaba di Aladino venne messa in scena con grande successo.
Vent’anni dopo i figli di Renata e Bepi e i loro amici la rappresentarono di nuovo, con nuovi costumi e nuovi scenari, quelli che abbiamo potuto usare anche noi.
Dopo questo periodo nessuno della famiglia si interessò più al teatro e alle sue marionette, nessuno lo voleva tenere a casa, era troppo ingombrante. Alla fine la figlia di Sandra, Maria Stella, lo prese con sé, portandolo a Roma e sperando che, prima o poi, avrebbe trovato il modo di usarlo. Dopo tanti anni questo sogno è stato reso possibile nel gruppo di Asinitas.