ASINITAS Onlus is a not-for-profit organization founded in 2005. It is active in the field of education and social work. Its mission is to promote the care, education, training, sheltering and testimony of Italian and foreign adults and minors.

La Voce Umana

“Ogni giovedì, in quella grande sala di Asinitas che è scuola di italiano la mattina e teatro il pomeriggio, proviamo La voce umana. Indaghiamo la voce come strumento di relazione e conoscenza tra persone italiane e persone straniere che stanno imparando una nuova lingua attraverso il corpo e le emozioni, giochiamo con la voce come se fosse una sostanza”. 

Così aveva inizio l’esito scenico del laboratorio La voce umana, condotto dal duo artistico Bartolini/Baronio, nel 2023.

La voce umana è la storia di una voce, della sua infanzia, delle sue radici, delle ferite e delle gioie, di quello che non si può dire e di cosa sta aspettando di essere detto. È la storia di molte voci che sono una voce. È un archivio sonoro vivente che attraversa il tempo, conserva le tracce della memoria, ci parla del presente e allo stesso tempo ci indica una strada per il futuro. 

La storia di questa voce si fa paesaggio attraverso lo spazio, i corpi, le parole, le immagini e i suoni che la abitano. Abbiamo immaginato il viaggio di questa voce come fosse il viaggio di una persona, così la drammaturgia si è andata componendo di testi scritti da ogni partecipante, tracce di momenti biografici e pensieri sul mondo. 

La voce umana è un viaggio che passa attraversa la memoria a partire dall’infanzia: la mia voce di bambino com’era? Quale il suono delle voci che chiamavano il mio nome? 

Il viaggio procede nel tempo, cerca luoghi di libertà, riattraversa le radici, le lotte. La voce diventa grande, si nasconde, si perde, scappa, si scontra con la vita che a volte è una ferita, un dolore che la voce trattiene e che cambierà per sempre il suo timbro. A volte quella ferita spegnerà la voce. Ma nel viaggio la si potrà ritrovare, magari ascoltando la voce dell’altro. Come suona la sua voce? Che paesaggi abita? Da dove proviene? Ogni incognito è diventano l’occasione per creare dialoghi, risonanze. Grazie alle voci degli altri posso scoprire o ritrovare la mia voce, quella che non conoscevo ancora, quella che adesso è appena nata, di nuovo. C’è sempre una voce che chiama un’altra voce, a volte quest’altra voce non risponde, come nel testo di Cocteau, La voce umana, e allora la voce è appesa a un filo. A volte bisogna ricucire quel filo, bisogna prenderla per mano la voce per dire quelle parole che non devono soffocare la voce ma abitarla. 

La voce nuda nello spazio o amplificata al microfono ha aperto paesaggi sonori intimi, è andata in esplorazioni di dimensioni impreviste della voce e dei suoi ricordi. La voce ha preso parola in una scena che è diventata casa per le immagini nate dall’uso della lavagna luminosa che in tempo reale ha costruito scenografie oniriche e senza tempo, luoghi nascosti dentro di noi o nelle piccole cose della natura, sogni, ombre, ma anche qualcosa di noi proiettato in avanti nel futuro. Cosa farai da grande? Per cosa vale la pena vivere, essere qui? Forse per raccogliere le parole, i colori del mondo e darle poi agli altri, perché altrimenti alla fine rimarremo senza nulla da dirci come diceva il topolino Federico nella favola di Leo Lionni. La voce umana è un dono che portiamo con noi in questo viaggio da fare insieme forse per dire a chi sta dall’altra parte del filo “ascolta come mi batte forte il tuo cuore”. 

Laboratorio ed esito artistico a cura di Bartolini/Baronio

di e con Anna Capuani, Maurizia Di Stefano, Mohamed Ed Daoudy, Sara Ghorbanian Matloob, Tuhin Hossen, Magda Jaminska, Zara Kian, Chiara La Gattuta, Giulia Lannutti, Fahim MD, Federica Mezza, Fares Mohsen Wadie Fouad, Celestine Oaikhena, Chidinma Okolie, Bilal Ouredjedal, Daniele Panaroni, Marco Rinaldi, Neha Sharma, Greta Tommesani, Khanum Yehoian

drammaturgia Tamara Bartolini

sonorizzazioni Michele Baronio

disegno luci Javier Delle Monache 

suono Michele Boreggi

regia Tamara Bartolini e Michele Baronio

tutor Cecilia Bartoli, Luca Lòtano, Federica Mezza

tutor volontari Anna Capuani, Maurizia Di Stefano, Anna Pucelli, Lubna Rahman, Vanessa Arnold, Annaclaudia Sassi

organizzazione Luca Lòtano

produzione Asinitas

progetto Crossroads

co-finanziato dall’Unione Europea (CREA-CULT-2021-COOP) e Fondazione Alta Mane Italia

crowdfunding Banca Etica, Progetto selezionato dal bando Impatto+ 2022, promosso da Banca Etica ed Etica Sgr tramite Produzioni dal Basso – contributor Sebastiano Anselmi, Anna Capuani, Maurizia Di Stefano, Farida Haggiagi, Ruth Neizert, Marinella Ottier, Paola Ricca Mariani, Sergio Rossi, John Spittle, Francesco Zecca – contributor principale Maddalena Cenni, Cucimondo – co-produttore Exelab, Netplan Italia 

con il contributo di Angelo Mai e Bluemotion

con la collaborazione di 369gradi

in collaborazione con Teatro di Roma – Teatro Nazionale

comunicazione Laura Ciavardini e Federica Mezza per Asinitas; Margherita Masè per Bartolini/Baronio

documentazione video Angelo Loy

progetto selezionato per la Seconda edizione del Festival “Teatro delle Migrazioni” Sapienza Università di Roma

ll laboratorio si è svolto da gennaio a giugno 2023, nella sede di Asinitas di Via Policastro, 45, a Tor Pignattara.

L’esito artistico del laboratorio è andato scena al:

Teatro India (Roma) 24 giugno 2023
Teatro India (Roma) 25 giugno 2023
Nuovo Teatro Ateneo – Università La Sapienza (Roma) 26 giugno 2023

 

Bartolini/Baronio è una formazione artistica romana nata nel 2009 dal sodalizio artistico tra Tamara Bartolini e Michele Baronio che lavorano alla scrittura, regia e pedagogia dei loro progetti. È un teatro “manifesto di prossimità” che vuole creare esercizi di vicinanza tra chi lo fa e chi lo riceve. Si formano entrambi tra il centro internazionale La Cometa, laboratori, master class, e spettacoli con diverse compagnie della scena teatrale. Decennale l’esperienza come attrice e attore all’interno della compagnia Triangolo Scaleno Teatro con cui partecipano anche alla creazione del festival Teatri di Vetro. Dopo il primo progetto LA CADUTA (2009-20013) che da avvio alla ricerca del duo, debuttano nel 2013 con lo spettacolo CARMEN CHE NON VEDE L’ORA (inizio di un percorso incentrato sulle biografie) e la performance site specific TU_TWO due alla fine del mondo. Nel 2015 vincono il premio Dominio Pubblico Officine con lo spettacolo PASSI_una confessione, nel 2017 il Bando CURA con Residenza IDRA e Armunia e la sezione Visionari 2018 di Kilowatt Festival per lo spettacolo DOVE TUTTO È STATO PRESO. Nel 2018 sono tra i vincitori del bando Fabulamundi con il progetto TUTT’INTERA sulla fotografa Vivian Maier che debutta a Primavera dei Teatri. Nello stesso anno per il progetto Viva di Triangolo Scaleno lavorano alla creazione di una performance dedicata all’infanzia IL GIARDINO DEL TEMPO CHE PASSA da un libro illustrato di Gilles Clément. Dal 2012 al 2024 il progetto REDREADING, incontro tra teatro e letteratura, con la creazione di 15 diversi RedReading, viene ospitato sia nei teatri sia in spazi non convenzionali, con progetti di residenza che incontrano abitanti e storie dei luoghi. Nel 2019 presentano due progetti costruiti con gli abitanti dei diversi territori attraversati dal duo: il format 9 LUNE al Kilowatt Festival, ed ESERCIZI SULL’ABITARE al Romaeuropa Festival. Gli Esercizi sull’abitare si articolano in tre tappe che si sono svolte tra il 2019 e il 2023 debuttando sempre al Romaeuropa Festival. La prima tappa 16,9KM (2019) indaga la periferia del Quarticciolo in relazione a tre poli museali del centro di Roma, la seconda 333KM (2020) si realizza dopo una serie di residenze in alcuni comuni del Lazio in collaborazione con ATCL Lazio. Nel 2021, la vittoria del bando Boarding Pass li porta a New York per una residenza artistica in cui realizzano la terza tappa 6900 KM (2022) dedicata alla creazione di un documentario con un’attenzione ai temi dell’identità, delle radici, degli afroamericani italiani e altre storie. Tra il 2022 e il 2023 tutte e tre le tappe di Esercizi sull’Abitare debuttano su RADIOTRE in versione podcast. All’interno del progetto nasce la collaborazione con Matemù che ha partecipato sia alle interviste che alla sonorizzazione dal vivo del documentario con Tango dell’intercultura della MateMusik Band. Nel 2020 il Teatro di Roma dedica una personale alla compagnia con le produzioni Tutt’Intera e Dove tutto è stato preso e un ciclo di RedReading al Teatro India. Tra il 2020 e il 2021 collaborano con PAV al progetto Eureka con alcune video performance tra cui il racconto di fantascienza Caleidoscopio. Nel 2021 la compagnia porta avanti il progetto RedReading con la performance PIATTI FORTI per il Festival Play with Food di Torino. Nel 2022 dopo l’anteprima al festival Teatri di Vetro debuttano al Teatro India con la nuova produzione JOSEFINE dal racconto di Franz Kafka “Josefine la cantante, o il popolo dei topi”. Nel 2023 con l’associazione Asinitas portano in scena LA VOCE UMANA con rifugiate e richiedenti asilo, da questa esperienza nascono i dispositivi scenici TRACCIA 1/2 che hanno debuttato al Festival teatri di vetro 2023. Parallelamente portano avanti il lavoro di pedagogia teatrale: in progetti di alta formazione tra cui PercorsiRialto, ScuolaRoma, Attore creatore di Residenza Idra; con i laboratori annuali BIOGRAFIE/ RITRATTI a Carrozzerie n.o.t; con il laboratorio RITRATTI DI UN TERRITORIO rivolto agli adolescenti al Teatro del Lido da cui è nato un progetto speciale che ha visto la partecipazione di un gruppo di richiedenti asilo e rifugiati in collaborazione con alcune associazioni del territorio; in laboratori nelle scuole (tra cui il progetto “Io Non Odio” con Atcl Lazio), in progetti di Tutoraggio (tra cui Powered by Ref per Romaeruropa). Partecipano ad AllezEnfants – festival dedicato agli adolescenti – e per l’edizione 4 e 1/2 del 2021 realizzano un cortometraggio “Cuore a cuore, pelle a pelle”, in collaborazione con OFF (ostia film factory) e il Liceo Anco Marzio di Ostia. Portano avanti il dialogo tra i linguaggi teatrali e quelli audiovisivi conducendo il campus Titoli di coda all’interno del MusaMadre Festival in Sardegna. Negli ultimi anni sono docenti all’Accademia STAP Brancaccio di Roma con cui lavorano in master class intensive, lezioni di drammaturgia scenica e la creazione delle regie per gli allievi diplomandi del terzo anno tra cui Furore (2020), Antigone (2021), Le città invisibili (2021-2022), Waiting in the sky da Il cielo sopra Berlino (2023), Tempeste (2024) Nel 2023 inizia la collaborazione con ASINITAS per un nuovo progetto di pedagogia teatrale LA VOCE UMANA che li vede conduttori del laboratorio interculturale annuale all’interno del progetto europeo Creative Europe-Crossroads. A Bruxelles per la chiusura del progetto tengono una conferenza performativa insieme ai partner e un workshop a partire da lavoro sulle biografie e i ritratti. Dal 2023 inizia la collaborazione con Matemù dove conducono il laboratorio di teatro per ragazze e ragazzi dai 12 ai 25 anni, nel 2024 portando in scena lo spettacolo Cronache Furiose dal romanzo Furore di J.Steinbeck e nel 2025 lavorando a partire da Romeo e Giulietta di W.Shakespeare. A Dicembre 2024 va in scena al Teatro India per la diciottesima edizione di Teatri di vetro “Una rinascita_appunti su Forugh Farrokhzad” il primo studio del nuovo progetto “Io parlo dai confini della notte” che li vedrà impegnati fino al 2026.

Il duo porta sulla scena un reticolato di linee narrative molteplici e sovrapposte, intrecciate dalle proprie storie individuali e da quelle segnate e percorse dalle biografie collettive. La pratica di attraversamento e raccolta di storie di vita, racconti, voci e memorie, si restituisce in esperienza e rappresentazione nell’innesto di un unico corredo biografico e scenico, in uno spazio sempre da fare e da rifare, che accoglie lo spettatore in stanze/scena fatte di oggetti semplici, artigianali e manipolati, in cui la narrazione epica si articola in dispositivi scenici differenti, in congegni drammaturgici e sonori sospesi tra dialogo teatrale, indagine letteraria e atto civile. Nelle loro creazioni artistiche emerge, infatti, la ricerca di una esposizione personale che incrocia la poetica sonora in un dialogo-concerto tra parola e musica, artisti e territori, ritratto della fragilità e della solitudine del mondo contemporaneo, ma anche della sua potenzialità di sovversione.

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