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…c’era sempre, nel mio intimo, la sensazione della presenza di qualche cosa di diverso da me stesso: come un soffio che spirasse dal grande mondo delle stelle e dallo spazio infinito; come uno spirito invisibile, lo spirito di qualcuno scomparso da molto tempo, eppure eternamente presente, fin nel lontano futuro…
(C.G.Jung – Ricordi, Sogni, Riflessioni)
“Abitare il ritorno” è l’esito scenico e il laboratorio – durato da gennaio a luglio 2021 – condotto da Fabiana Iacozzilli con Asinitas in un gruppo transculturale e transgenerazionale di non professionisti, che ha portato alla costruzione di una drammaturgia partita da una semplice domanda: “da dove vengo?”. Le risposte sono state molteplici: io vengo da un nome, da una casa, da una trottola, da un’altra persona, da una nonna, da una madre o da un padre.
Questo libretto di scena è un’occasione che ci prendiamo per condividere alcuni dei punti sui quali Abitare il Ritorno ha portato a riflettere all’interno del Centro Interculturale Asinitas, dell’équipe multidisciplinare, nel dialogo con le e gli artisti coinvolti, nelle sale teatrali della città, con il pubblico, con Lucia Medri e Viviana Raciti di Teatro e Critica che ne hanno seguito il percorso per il progetto Incroci e con i critici e le critiche che hanno risposto a questo dialogo assistendo all’esito artistico a Roma e a Santarcangelo.
Proviamo a dare vita, ancora una volta, al processo di Abitare il ritorno e tutto ciò che ha significato, ricreandone la sceneggiatura scritta e sonora, tramite i Qr Code che permettono di ascoltarne le voci e i suoni, insieme ai bozzetti che ne animano le scene.
Con i contributi di Cecilia Bartoli, psicologa, educatrice e fondatrice di Asinitas; Fabiana Iacozzilli, autrice e regista; Antonia Vilma D’Amore, puppets maker e vocal trainer; Matteo Portelli, compositore e produttore; con gli estratti dalle interviste a cura di Andrea Ciantar; gli estratti critici di Teatro e Critica a cura di Lucia Medri e Viviana Raciti; e Mario Bianchi, Walter Porcedda, Francesca Saturnino, Marika Ruta, Andrea Porcheddu e Carlo Lei; introduzione di Luca Lòtano, educatore e coordinatore dell’area teatro di Asinitas.
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Laboratorio teatrale e esito artistico
a cura di Fabiana Iacozzilli
collaborazione artistica Asinitas APS, Antonia D’amore, Luca Lòtano
équipe di laboratorio Cecilia Bartoli, Luca Lòtano, Federica Mezza, Giorgio Sena
con Anna Capuani, Chiara Cecchini, Maurizia Di Stefano, Yasmila Gboullou, Happy Ikuesan, Ilaria Iuozzo, Ali Jubran, Zara Kian, Coeurcia Ayissou Laini, Mimie Asumani Laini, Piero Lanzellotti, Federica Mezza, Aloyce Paiyana, Jack Spittle, Rasheed Sule, Mahamadou Kara Traore, Nour Zarafi
assistente alla regia Nour Zarafi
puppets maker Antonia D’amore
musiche e suoni Matteo Portelli
disegno luci Francesca Zerilli
organizzazione Cecilia Bartoli
comunicazione Laura Ciavardini
Testi a cura de* partecipant* al laboratorio e altri testi tratti da: “Gemma” di Giovanni De Merulis; “Una vita che non si sa” di Luca Lòtano, Jack Spittle e Aloyce Paiyana.
I puppets sono ispirati ai puppets realizzati da Gyre Gimble
produzione Asinitas APS e Alta Mane Italia
foto Tiziana Tomasulo, Giuseppe Galante, Umberto Tati, ufficio stampa Santarcangelo, Elena Canestrari
Libretto di scena:
Progetto Luca Lòtano
Illustrazioni Federica Mezza
Grafica e impaginazione Maria Chiara Guadagnoli
Con i contributi di Cecilia Bartoli, Antonia Vilma D’Amore, Fabiana Iacozzilli, Luca Lòtano, Lucia Medri, Matteo Portelli, Viviana Raciti