Ogni anno il centro accoglie circa 100 donne principalmente del Subcontinente Indiano (Bangladesh, India, Pakistan) e del Nord Africa arrivate in Italia con il ricongiungimento familiare e spesso sposate per procura, ma anche donne rifugiate e richiedenti asilo dall’Africa Sub-Sahariana e Medio Oriente che vivono nei centri di accoglienza e donne arrivate sole dall’ Europa dell’Est, le Filippine e il Sud America spesso impiegate in lavori domestici e di cura.
Le donne che incontriamo spesso sono giovani, con figli nati qui o lasciati al paese, sono donne vulnerabili a rischio di isolamento sociale che esprimono non solo il bisogno di apprendere la lingua italiana, ma anche di socialità e di inclusione, di costruzione di legami significativi e di contesti di cui sentirsi parte attiva.
L’obiettivo principale della scuola di italiano è dunque contrastare l’isolamento delle donne migranti e costruire insieme a loro una comunità che si offra come punto di partenza e riformulazione del progetto migratorio e di vita, come terreno di incontro, scambio ed educazione interculturale, come rete di sostegno, come luogo per la rielaborazione della rappresentazione della migrazione.