La scuola, che a settembre 2020 si è trasferita da Via Ostiense alla sede di Torpignattara, è attiva dal 2005 e si rivolge a richiedenti asilo, rifugiati e migranti. Accoglie ogni anno circa 150 tra uomini e donne, tra i 16 e i 60 anni, provenienti in particolare dall’Africa occidentale e orientale, Nord Africa, Afghanistan, Kurdistan turco, Bangladesh e America meridionale.
Le persone che incontriamo, spesso vivono un percorso migratorio frammentato e solitario, non scelto ma imposto da instabilità e conflitti socio-politici nei paesi di provenienza, hanno poche possibilità di trovare sostegno nelle reti etniche e parentali e quindi portano con sé un forte sentimento di solitudine e spaesamento. La scuola di italiano all’interno del centro, coinvolge le persone da un punto di vista cognitivo, affettivo e corporeo e, attraverso un metodo di lavoro esperienziale, promuove la nascita di legami e relazioni significative.
Una scuola attenta che guarda alla collettività, al gruppo così come al singolo, nella convinzione che ognuno sia diverso dall’altro per motivazione, approccio e aspirazione. Grazie a un ambiente curato e regolato, si offre a tutti lo spazio e il tempo individuali necessari a prendere parola, a interagire con gli altri e con la nuova lingua.
In classe è sempre dalla lingua viva che si parte, senza libri di testo, perché è la classe, è il gruppo, è la sperimentazione a fare settimana dopo settimana, mese dopo mese la programmazione, le linee guida di un apprendimento dove sempre devono convivere tecnica e spirito. Un lavorio lento che fa risuonare corde profonde, alla ricerca di una lingua personale che non deve farsi barriera ostacolo, ma ponte, spazio, apertura per sintesi nuove di sé e con gli altri.